È una canzoncina leggera, un po’ stupida, politicamente scorretta. La volle fortemente George Martin e fu un disastro e fu un successo. Il futuro produttore dei Beatles, che nel 1960 lavorava con Peter Sellers, commissionò la canzone a David Lee e Herbert Kretzmer. L’attore girava con Sophia Loren La miliardaria, tratto da George Bernard Shaw: lui interpretava un dottore indiano, lei una bella ereditiera a caccia di marito. Martin li mise dietro un microfono ad Abbey Road a cantare la canzoncina di Lee e Kretzmer Goodness Gracious Me, una comedy song perfetta per il film, che oggi troveremmo politicamente scorretta per l’interpretazione caricaturale di Sellers nella parte dell’indiano un po’ tonto e dall’inglese buffo. «Accetta chiamate notturne, dottore?», recitava la locandina del film, mentre nel testo del brano la miliardaria ammaliatrice recita la parte classicissima della paziente infatuata il cui cuore fa boom boody-boom boody-boom. Nella vita accadde il contrario e Sellers, pur essendo stato respinto, arrivò a citare l’attrice italiana come la causa della fine del suo matrimonio con Anne Howe. In ogni caso, i produttori non vollero inserire Goodness Gracious Me nel film, ma la canzone si fece strada comunque fino al quarto posto della classifica inglese, quando in cima c’era un altro pezzo d’Italia, la versione di O sole mio di Elvis Presley. La canzone venne poi inclusa nell’album della coppia Peter and Sophia.
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