Che cos’è l’originalità per Zucchero? Gliel’ho chiesto mentre si parlava del suo ultimo album Black Cat. Ho ricevuto una risposta insolitamente candida: «Quando fai questo tipo di musica non c’è molta merda per far pallottole», un modo colorito per dire che l’originalità in certi stili non esiste più, perché tutto è stato scritto, cantato, inciso.
Com’è noto, Zucchero è stato al centro di varie controversie circa la paternità di musiche e versi delle sue canzoni. La più nota ha riguardato la somiglianza fra la sua Blu e Era lei di Michele Pecora. Basta cercare su Google «Zucchero plagi» per ottenere una lunga lista di somiglianze vere e presunte delle sue canzoni con altri brani. Il sito plagimusicali.net ne conta trenta (anche in senso contrario, tipo Halo di Beyoncé del 2009 vs Così celeste di Zucchero del 1995) ed è forse un bene tenere a mente che la parola plagio ha un suo preciso significato giuridico e che affinché una somiglianza sia rilevante debbono verificarsi condizioni precise.
Oramai Zucchero è diventato un simbolo su cui si concentra l’attenzione, a volte il disprezzo e la rabbia. Nel repertorio dei Led Zeppelin – e scelgo apposta un gruppo straordinariamente importante e riverito – ci sono casi di somiglianze e plagi ben più clamorosi, eppure la cosa non ha scalfito il loro status (ne scrissi in un pezzo intitolato “L’originalità è sopravvalutata?”). E insomma, ecco cosa mi ha detto Zucchero sull’argomento, all’interno di una più ampia intervista fatta per Rockol.
Parliamo di citazionismo. Nella tua musica ce n’è, da «nato sotto un brutto segno» che rimanda a Born Under a Bad Sign al «canto libero» di Battisti…
Però non mi sono ispirato a Battisti. So che c’è quella sua canzone, però mi sono detto: cazzo, allora non si può più usare l’espressione «canto libero»?
Però nella parte di pianoforte di Partigiano reggiano c’è molto Cry Me a River…
Sono d’accordo con te, però non sono stato influenzato da Cry Me a River, bensì da Celebration della PFM perché volevo fare un pezzo con dentro delle cose progressive. Quindi non so se Celebration è venuta dopo Cry Me a River o contemporaneamente. Vedi, quando fai quel tipo di musica lì non c’è molta merda per far pallottole.
E allora che cos’è per te l’originalità?
Tutti hanno attinto a tutti. Non esiste artista che non sia stato ispirato da qualcuno venuto prima di lui. Lo ammette Paul McCartney. I Rolling Stones identici. Joe Cocker stesso… Il bello è essere ispirati da qualcuno e poi trasformarlo in qualcosa di tuo. Lo diceva Oscar Wilde che il mestierante prende in prestito, mentre il genio lo fa suo [la frase esatta è: il talento imita, il genio ruba, nda]. Ma non darmi del genio perché non vorrei passare per arrogante… Però questa cosa, a meno che non sia palese, dovrebbe essere considerata la norma ora che è stato scritto tutto e di tutto. Ti faccio io una domanda: tu preferisci un bel brano che ricorda qualcosa o un brano che non ricorda niente, ma che fa cagare? Perché non c’è alternativa. Trovami un pezzo originale…
Per trovare l’originalità bisogna uscire dal solco del pop-rock di matrice blues…
Forse per il mio gusto i capolavori melodici degli ultimi anni sono giusto Hurt nella versione di Johnny Cash e The Scientist dei Coldplay che Willie Nelson ha rifatto in modo fantastico…
E quindi non credi nell’originalità assoluta nella musica popolare?
Non è mai esistita.
Effettivamente nel 1969 non c’era l’inviato di Striscia la Notizia che inseguiva i Led Zeppelin accusandoli di avere plagiato Howlin’ Wolf…
A fronte di quelli come Striscia la Notizia che mi hanno massacrato per un bel po’, come tanti altri critici, ho avuto una sola causa di plagio, per vedere se potevano prendere qualcosa dalla torta, da parte di un certo Michele Pecora, non so se hai seguito la faccenda su Blu. Mi ha fatto causa con tanto di legale coi controcoglioni, l’hanno persa contro un mio avvocatino di Venezia, che poverino poi è morto, che gli ha fatto la cronistoria dal Medioevo di quella scala discendente, ma nessun giornale e nessuna Striscia la Notizia l’ha mai riportato. Senti Morricone cosa dice dei plagi, senti Michele Bovi che ha scritto il libro Anche Mozart copiava dove ci sono gli elenchi, da Battisti a Hendrix, di quelli che hanno preso da altri e da dove provengono le loro cose. Non si può più parlare, dai, di originalità. Poi, nel contesto di una produzione di una ventina di album c’è qualche disco che ha delle diciamo così ispirazioni, ma vengono fuori anche gioielli che non somigliano a nessuno, nel mio caso Diamante. Nessun artista può dirsi di essere immune. Sennò son canzoni di merda e di quelle ne scrivo dieci al giorno.
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